Il digiuno prima di Natale

Nel Prekmurje si era soliti digiunare fino al 24 dicembre e poi festeggiare il Natale degustando una zuppa di piselli, la šklojce (frutta secca), patate, una purea di grano saraceno, makove posolanke con miele e repnjače.

Un bicchiere di palinka

Non si beveva vino, ma, in compenso, ci si concedeva un bicchiere di palinka.

I crauti erano d’obbligo

A Natale, nelle case del Prekmurje, si cucinavano tutte le bontà disponibili, compreso il pollame, ma in tavola non dovevano mai mancare i crauti.

Colazione al buio

L’ultimo giorno dell’anno era dedicato alle pulizie e, anche in cucina, si era soliti mangiare gli avanzi del giorno prima. Inoltre, la mattina del 31 dicembre si faceva la colazione al buio, il che era di buon auspicio per essere intelligenti tutto l’anno.

Pollame no, maiale sì

Gli abitanti locali evitavano il pollame, in quanto credevano che le “galline tirassero fuori gli artigli per restituire i graffi”, ovvero che sarebbero potuti andare in rovina. Per questo motivo, mangiavano la carne di maiale, per la precisione la testa di maiale con i cavoli, dato che “il maiale grufola con il grugno in avanti”, il che era auspicio di prosperità economica.

Krispan per l’acqua salubre

Un’usanza molto antica prevedeva di abbellire un ramo dell’abete di Capodanno - chiamato korina o krispan - con alcune cartine colorate e di appenderlo vicino a una sorgente. In questo modo ogni abitante del Prekmurje rendeva omaggio all’acqua, “assicurandosi” un approvvigionamento idrico salubre anche nell’anno successivo.